Mi chiamo Enrica Andreozzi e faccio parte del movimento Special Olympics da alcuni anni. Sono un'atleta di equitazione presso il Centro Ippico "L'Unicorno" e, se ripenso ai miei inizi, non avrei mai immaginato di arrivare dove sono ora. Quando ho iniziato a montare a cavallo, ero solo una ragazza con una passione e un sogno, ma grazie agli allenamenti, alle gare e al sostegno continuo, ho potuto partecipare ai Mondiali di Berlino nel 2023, con il team di equitazione. Un traguardo che sembrava lontano, ma che è diventato realtà, grazie a tutto il supporto che ho ricevuto. Nel mio percorso, ho avuto l’opportunità di incontrare persone straordinarie, atleti con diverse disabilità, alcuni più gravi di altri, ma tutti uniti dalla stessa passione per lo sport. Una delle cose che mi ha colpito di più è la pazienza e la professionalità che ho trovato nel centro ippico, soprattutto da parte della mia istruttrice. Anche nei momenti in cui non capivo subito un comando o una tecnica, lei non si è mai arresa e mi ha ripetuto le cose finché non le ho comprese. Questo approccio di sostegno e attenzione è ciò che fa la differenza, creando un ambiente in cui ognuno può migliorare, indipendentemente dalle difficoltà.
Ciò che rende Special Olympics ancora più speciale è la solidarietà che si respira tra gli atleti. Non è solo una questione di competizione; è una questione di supporto reciproco. Durante le gare, ho visto tanti atleti aiutarsi e incoraggiarsi a vicenda, creando un legame che va al di là dello sport. Ogni volta che ci alleniamo, montiamo cavalli che non conosciamo, un’esperienza che ci insegna ad adattarci, a capire le esigenze dei cavalli e a lavorare con loro. Ho imparato che ogni cavallo è diverso: alcuni sono più difficili da gestire e richiedono più pazienza, mentre altri sono così sensibili che basta un tocco per farli partire quasi al galoppo. Ogni incontro con questi animali è un’opportunità per crescere come atleta e come persona. Un’altra sfida che sto cercando di affrontare è quella di tenere le mani basse durante il montaggio, un aspetto che la mia istruttrice mi ripete continuamente, ma che, nonostante i miei sforzi, mi risulta difficile. Tuttavia, sono determinata a migliorare, e sono certa che con il tempo e la pratica, riuscirò a farlo. Ogni piccolo passo avanti è una vittoria. Far parte di Special Olympics è un'esperienza che mi riempie di orgoglio, non solo per le opportunità sportive che mi ha dato, ma anche per l'impegno che sto mettendo nel diventare una volontaria. Il corso che ho frequentato mi ha permesso di comprendere come posso essere di aiuto per gli altri, come posso supportare chi, come me, ha una disabilità intellettiva. Voglio fare la differenza, e sono felice di poter dare il mio contributo. In conclusione, il mio percorso negli Special Olympics è stato molto più che una serie di gare e allenamenti: è stata un’esperienza di crescita personale, di scoperta del valore della solidarietà e dell’inclusione. Sono orgogliosa di far parte di una comunità che non si limita a competere, ma che si aiuta, si sostiene e cresce insieme. Ogni giorno impariamo qualcosa di nuovo, non solo sullo sport, ma anche su noi stessi e sulle persone che ci circondano.
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